venerdì 27 maggio 2011

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
C'è il cinico per definizione, il maniaco della lingua, l'introspettivo per eccellenza, quello perso in galassie lontane,quello fissato con l'attualità, con l'occhio sempre rivolto agli avvenimenti politici-economici-pop, il frustrato, il depresso, quello..
Milioni di persone nel mondo alla ricerca di qualcosa. Qualcosa che faccia evadere. Qualcosa che non ci porti dentro. Quell' intrattenimento giusto a non fermarsi mai. Che chi si ferma, si sa, è perduto. Si sa, si sa.

Fermate il mondo, voglio scendere.  Recitava qualcuno.

Così presi dalla smania, se non dall'ansia vera e propria o da un' ossessione. La vita perfetta.
Che il tempo fugge e non si torna fisicamente indietro, per cambiare strada.
O forse sì..

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
Che in realtà, che noi esistiamo o meno, non ha nessuna importanza. Se non nello specifico contesto di funzione.


Sono quello che faccio. Ho il mio ruolo, la mia posizione, i miei interessi, la mia famiglia, le mie idee, i miei amici, il mio cane, il mio scooter. Mio,.. Mio, tutto mio..!


Che a rifletterci un attimo, si tratta sempre solo di quello. Il possesso. Il potere.

Questo mondo..questo mondo è sete di potere; e non c'è nient' altro.


Stanotte, come tante notti, non riesco a dormire. L' ansia, l'ossessione, il pensiero che non cede..
Quale comoda finestra sul carnevale umano, se non quella virtuale..?
Fumo ad oltranza e mi  massacro le tempie. Il botulino, come da premonizione, da copione, ha avuto l'effetto immaginato prima di conoscere. Paralisi.
E' sempre una questione di sfalsati livelli di coscienza. Ognuno ha la propria, di dimensione.
La propria lettura, il proprio filtro visibile ed invisibile. La propria scintilla, il proprio rapporto d'amore e odio con se stesso. Con margini diversi. Le cicatrici ci sono sempre. Quelle le hai in dotazione dal concepimento.

Siamo tutti vittime di un giudizio sommario. 

Che ci piaccia o no, c'è sempre un tribunale umano pronto ad eseguirci. Chi i genitori, chi il titolare, chi la moglie, chi l'amante, chi...
A chi una carezza, a chi la mannaia. Dipende che giri sei portato istintivamente a fare. Cosa ti capita.

Leggo un sacco di cose in rete. Vite di altri che parlano. Parlano, parlano..

Forse siamo noi. Siamo noi che facciamo accadere le cose.

6 commenti:

  1. Noi facciamo accadere le cose che ci accadono.
    Che nelle cose bisogna prima trovarsi e dopo decidere se starci dentro oppure no.
    Come due persone che si sfiorano.
    Può accadere che si bacino o che si diano le spalle e si separino.
    Ed entrambi, altro non sono che accadimenti.

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  2. Hai tralasciato l'opzione mediana.
    Ciao A.I., un saluto.

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  3. mi piacciono le stronzate, mi piacciono anche le verità, le 'surrealtà'.. odio l'irrispettosa forzatura di quel giudizio, e si sa di quello elegantemente me ne fotto

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  4. beata te. a me uccide letteralmente.

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