giovedì 1 settembre 2011

Cerchiamo grandi dolori che tagliano le lingue.. è una domanda senza senso.. muori..

lunedì 22 agosto 2011

venerdì 15 luglio 2011

Andrea e le Epistassi

1-7
Leggo tutto. Vedo tutto. E mando giù. Tutto lo schifo che i miei occhi sono costretti a vedere e le mie orecchie sentire. E me ne sto zitto. A prendere merda in bocca.
Le tue atroci esibizioni che ballano sul mio dolore. Sul mio silenzio. Sulla mia vergogna.
Non parlo più. Non riesco. Grazie a te, odio profondamente. Questo ho imparato, da te. 
Me, le donne, i sentimenti, l'amore. I rapporti umani. La vita.
Odio visceralmente tutto. Ogni essere. Ogni parola.
Il mio inferno, dici? Sì..
Tutto il tuo malessere raccolto a due mani e portato nel mio stomaco. Solo per te.
Dicevi di amarmi. Che non mi avresti abbandonato. Dicevi di essere la mia puttana. Mia amorevole puttana. Mia, Solo mia. Mi dicevi. Che mi avresti voluto scopare per tutta la vita. Mi dicevi.
Quanto di più falso e ignobile. Puttana lo sei, certo. Ma non mia.
"Sei peggio di quello che sembri.." ,ti dissi giocando, mentre mi raccontavi di te. Non potevo nemmeno immaginare quanto fosse reale quella frase.
Non ti sei fatta mezzo scrupolo. Mentre il mio cuore grondava sangue per te.
Più ne usciva e più eri feroce. Più ne esce e più sei, feroce. E godi così. Ad uccidere. A devastare. Ad annientare.
Hai usato la mia sofferenza, per accoltellarmi. Hai usato noi, me, per i tuoi propositi letterari.
Mi hai cucito gli occhi e le labbra. Hai riempito il mio cuore di catrame. Mi hai brutalizzato l'anima. 
Bruciato. Completamente. Irreversibilmente.
Di me rimane solo il mostro che ho raccolto da te. Il mostro che ti ho aiutato a nutrire.
Me l'hai vomitato addosso. Forte della mia condizione di fragilità. Della mia totale devozione. Altra parola di cui ti sei tanto riempita la bocca. Non avevo fatto i conti col fatto che a te piace tanto, riempirti la bocca. Non è così?
Ora so anch'io. Cosa significa.
Bambino capriccioso, totalmente immaturo, che piange finché non arriva la mamma a prenderlo, scarafaggio da schiacciare, maledetto stronzo. Questo mi hai detto, mentre ero ai tuoi piedi. Questo è il tuo amore?
Mentre ti supplicavo per mesi di parlarmi. Di non trattarmi così. Come un mostro. Come un reietto.
Mentre con gli occhi rotti e la gola gonfia ti chiedevo di poter parlare. Di poter chiarire. Di poterci non odiare.
Mentre mi dicevi con leggerezza "E se uscissi con un altro? Dove andrebbe a finire il nostro bel rapporto ? Mmm?". In quel momento mi uccidevi. E lo facevi ridendo. "E' così? E' questo che sta accadendo?"
Tu mi hai riso in faccia. Mentre io morivo. Mentre morivo.
Tu mi hai ucciso. Hai ucciso ogni possibilità di vita e di bellezza in questo corpo.
In me resta solo la morte. Hai cercato ogni angolo di vita sotto la mia pelle. Nei miei antri e nei miei organi. E ci hai buttato dentro acido. Odio e veleno.
"Non si può essere deboli. Tu sei troppo debole!" mi dicevi.
"Il mondo è cinico. L'amore è una guerra!" mi dicevi.
"Devi accettare il fatto che io sono una persona egoista!" mi dicevi.
"Io non lo voglio un buon rapporto con te, non mi interessa, non me ne faccio niente..." mi dicevi. Mentre ti imploravo di non uccidermi. Di non buttarci via così.
Mi hai scioccato. Stravolto. Umiliato. Deriso. Sconvolto. Stuprato.
Ora io non riesco più a guardare la mia immagine allo specchio. Non vivo più. Non trovo pace nemmeno in un secondo della mia esistenza. Io non lo so, se esisto. Sento solo la rabbia che mi sta divorando ferocemente. Come uno squalo bianco. Minuto dopo minuto. Un'agonia incontrollabile ed irreversibile.

15-7
Mettermi al corrente del fatto che ti fai scopare da un altro, in maniera totalmente gratuita, non è stata certo una bella mossa.
Ciò che più mi poteva fare male l'hai fatto e me l'hai sparato per l'ennesima volta in bocca.
Non è stata una bella mossa. Adesso abbiamo un problema. Forse non ti è chiaro il fatto che più mi ferisci ingiustamente e gratuitamente e meno io tendo a mollare il colpo. E mi sono rotto di mangiare merda ed essere pure insultato ed offeso.
Quindi ora parlo io. E non mi terrò più.
L'amore è una guerra? Imparerò a lottare.

domenica 5 giugno 2011

Considerazioni



- Pensa: mentre tu sei qui che ti distruggi, lei è lì che si sta già facendo sbattere da un altro, la troia. Te ne devi fregare! Non ha le palle di stare con uno come te, se ne sbatte il cazzo! Le donne sono così, bisogna solo usarle, come loro fanno con te..
- Già. La fai facile, tu.. Io darei la vita per lei.. le ho dato tutto.. 
- E fai male! Non hai abbastanza stima di te stesso!
- Ma vaffanculo. Non c'entra un cazzo l'autostima. Io la amo..
- Va be'... allora continua a farti del male, a morire per una stronza che ti tratta di merda!
- ... 

Premonizioni



- Finirai in strada a quarantasei anni a fare da bassista ai figli quindicenni dei tuoi amici, con una chitarra con il solo Mi grave, che è la corda più difficile da rompere.


- Figlio di puttana.

domenica 29 maggio 2011

Ebbrezza Patologica



- Ma chi? 
- Dai.. il vinaio..!
- ..Enrico?
- Sì! Erano a  fine serata, dentro al ristorante, lui duro da radere.. finisce per terra.. 
- Ad un certo punto entra una signora con un cane... gli si avvicina, lo annusa un po', gli sale sopra e inizia a montarselo davanti a tutta la gente..
- Nooo.. non ci credo..
- Se l' è fatto proprio, alla fine era per terra completamente lavato..
- ...
- Che scena.. Incredibile.. Passa l'amaro, va'.. Vedi mica cani nei dintorni tu, ..no? 

venerdì 27 maggio 2011

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
C'è il cinico per definizione, il maniaco della lingua, l'introspettivo per eccellenza, quello perso in galassie lontane,quello fissato con l'attualità, con l'occhio sempre rivolto agli avvenimenti politici-economici-pop, il frustrato, il depresso, quello..
Milioni di persone nel mondo alla ricerca di qualcosa. Qualcosa che faccia evadere. Qualcosa che non ci porti dentro. Quell' intrattenimento giusto a non fermarsi mai. Che chi si ferma, si sa, è perduto. Si sa, si sa.

Fermate il mondo, voglio scendere.  Recitava qualcuno.

Così presi dalla smania, se non dall'ansia vera e propria o da un' ossessione. La vita perfetta.
Che il tempo fugge e non si torna fisicamente indietro, per cambiare strada.
O forse sì..

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
Che in realtà, che noi esistiamo o meno, non ha nessuna importanza. Se non nello specifico contesto di funzione.


Sono quello che faccio. Ho il mio ruolo, la mia posizione, i miei interessi, la mia famiglia, le mie idee, i miei amici, il mio cane, il mio scooter. Mio,.. Mio, tutto mio..!


Che a rifletterci un attimo, si tratta sempre solo di quello. Il possesso. Il potere.

Questo mondo..questo mondo è sete di potere; e non c'è nient' altro.


Stanotte, come tante notti, non riesco a dormire. L' ansia, l'ossessione, il pensiero che non cede..
Quale comoda finestra sul carnevale umano, se non quella virtuale..?
Fumo ad oltranza e mi  massacro le tempie. Il botulino, come da premonizione, da copione, ha avuto l'effetto immaginato prima di conoscere. Paralisi.
E' sempre una questione di sfalsati livelli di coscienza. Ognuno ha la propria, di dimensione.
La propria lettura, il proprio filtro visibile ed invisibile. La propria scintilla, il proprio rapporto d'amore e odio con se stesso. Con margini diversi. Le cicatrici ci sono sempre. Quelle le hai in dotazione dal concepimento.

Siamo tutti vittime di un giudizio sommario. 

Che ci piaccia o no, c'è sempre un tribunale umano pronto ad eseguirci. Chi i genitori, chi il titolare, chi la moglie, chi l'amante, chi...
A chi una carezza, a chi la mannaia. Dipende che giri sei portato istintivamente a fare. Cosa ti capita.

Leggo un sacco di cose in rete. Vite di altri che parlano. Parlano, parlano..

Forse siamo noi. Siamo noi che facciamo accadere le cose.

venerdì 20 maggio 2011

Sai, ieri, per una piccola grazia divina sono riuscito a dormire un po' di più. Cosa che non succedeva da non so quanti mesi. In genere,come sai, il mio sonno è molto tormentato e il risveglio è una discreta tragedia. Quando riesco a dormire un po' di più, molte cose cambiano. Le risposte emotive, l'umore, la tranquillità, i pensieri, la stessa personalità. Pensa...ieri ho sentito meno la tua mancanza.. perchè quando le cose si tranquillizzano, le acque si placano un attimo, molte cose cambiano di prospettiva. E tu, tu sei sempre tu, ma ad un livello diverso. E la tua posizione rispetto alle cose, cambia. Un po' come gli oggetti di cui parlavi.
Poi succede che stai leggermente meglio e allora l'orario si allunga e non ti va molto di addormentarti. Perchè quella "piccola ritrovata sensazione di energia" te la vuoi godere e sfruttare fin che dura, che domani non si sa.
E domani è oggi, e il risveglio è stato tremendo. Doloroso. Molto doloroso. Maledette sigarette. Ed è lì, che torni nel tuo tormento, che nell'idea si forma una unica e sola immagine. Il dolore. Il dolore di non sapere come fare, di non riuscire a respirare. Di sentire il cervello ronzare e contorcersi su sé stesso. Il dolore di non poterti chiamare e sorridere, di non poter sentire la tua voce e avere un orgasmo ad ogni sillaba, il dolore di sapere che mi odi mentre ti amo e vorrei solo sentirmi libero di poterlo fare. Il dolore di sentirmi solo senza te, abbandonato davanti ai demoni e al mondo, dove pensavo non mi avresti mai lasciato solo.
Sai, se stessi meglio, probabilmente, riuscirei a lasciarti andare con un po' di serenità in più. Fiducioso che presto o tardi -più tardi che presto- tu capisca che per me sei ciò che di più bello e prezioso si possa incontrare in questa vita. E per me sarebbe il successo più grande. Se solo potessi vedere coi miei occhi, quanta meraviglia sei in un unica magnifica creazione. Capace di uccidere con il solo respiro.
Sicuramente ora starai pensando " cazzo, speriamo che stia meglio in fretta,così me lo tolgo di mezzo finalmente, 'sto parassita maniaco..".
Vedi, quello che credo è che, che si litighi o si vada perfettamente d'accordo, che non ci si capisca mai e ci si scanni o che ci si capisca e conosca senza neanche occupare gli stessi spazi fisici, solo su frequenze dell'anima, a distanza, quello che credo è che tutto ciò non sia in realtà la cosa più importante. Perchè i pensieri e le posizioni inevitabilmente cambiano ,anche e soprattutto contro il nostro volere. E mi sembra di poterlo affermare anche considerando gli eventi. Cambiano. Eppure,in fondo, resta tutto uguale, nella diversità.
Quindi tu te ne vai, io resto, io me ne vado, tu resti... in realtà ciò che conta per me, qui e ora, è che oggi tu mi manchi come tutti gli altri giorni, in maniera devastante. E che magari domani, se riuscirò per concessione di grazia a riposare un po' meglio, mi mancherai meno e sarò forse più tranquillo e rassegnato all'idea. Che mi accorgerò nuovamente che esiste un mondo, persone che vivono, persone che soffrono, colori, sfumature, inquietudini e monotonie, corse, rincorse, spasmi. Tante piccole cellule che continuano a muoversi vorticosamente e a correre alla rinfusa cercando non si sa neanche bene cosa. Forse solo di sviluppare la propria corsa, la propria esistenza, il semplice istinto di sopravvivenza o qualcosa di più.
 Ma ciò che conta, in fondo, è che io ti amo. E che nulla potrà mai cambiare questo. Nella mia intera esistenza.
Perchè non c'è niente, qui, in questa dimensione, che abbia neanche lontanamente un senso avvicinabile al tuo.
E non ti amo per come mi tratti, per quello che è successo, per tutto il sangue versato o per i baci rubati. Non ti amo per lo strazio di non riuscire a vivere quando ti sento dentro così forte che mi si torce il collo e che neanche dopo tante ore dal risveglio questa sensazione si plachi. Che ti voglia o che non ti voglia. Non ti amo per quello che è.
Ma per quello che sei. Per quella che sei. E non c'è niente che potrà mai scalfire fino in fondo questo mio sentire.
Potrò odiarti, potrai odiarmi, potrai ripudiarmi, potrò disturbarti, potrai disturbarmi. Ma è tutto fiato sprecato. Una guerra massacrante ed inutile. Proprio quella che ci ha visto e ci vede protagonisti.
E non mi importa molto se da questo mondo raggelante, io, ne uscirò vincente o a brandelli. Che siano allucinazioni o, peggio, scuse.
Saprò sempre che ho lottato nel sangue e che ho lottato nelle carezze, che io diventi pazzo e ostinato o saggio e fatalista. 
Che tutti gli Dei di ogni religione ed i Demoni mi posseggano,mi pervadano e mi conducano alla vita più atroce dove la morte è sollievo, o alla vita eterna e prolifica ad accogliere i frutti calati sulle nostre mani solo per consacrare il mistero della vita, io so.
Che ciò che di più incantevole e prezioso i miei occhi abbiano incontrato sei tu.
E che in questa certezza io vivrò in eterno. Cercandoti in ogni fiato. Una vita anche solo in un attimo.
Dovesse essere questa una inesorabile e feroce condanna al diniego e all'esilio dalla vita stessa.
In tutti i modi in cui questo mi sia stato possibile o mi si concederà, io ti amo.
Sei la meraviglia. Il mio stupore.
Amo Te. Sempre.
E nulla potrà cambiarlo mai. E nessuno, nessuno, potrà portarmelo mai via.
Grazie a te, ai tuoi Genitori e a Dio o chi per Lui della tua pura, semplice e magnifica esistenza.
Per la tua totale, incantevole e disarmante bellezza. Che ho avuto l' onore di incontrare , l'estremo piacere di vivere e che accompagnerà ogni momento il mio rimpianto e la mia nostalgia.
Ti amo. Al di là del tempo e dello spazio. Degli stupidi tranelli.
Vivo solo per poter rincontrare ancora i tuoi splendidi, penetranti occhi. E per poter appena sfiorare la tua pelle.
Sei Inferno e Paradiso. In Te mi perdo, nasco e muoio. Sei il Senso. 
Il mio Inizio, la mia Fine.
L' Unica.
Unico Mio Desiderio.