domenica 29 maggio 2011

Ebbrezza Patologica



- Ma chi? 
- Dai.. il vinaio..!
- ..Enrico?
- Sì! Erano a  fine serata, dentro al ristorante, lui duro da radere.. finisce per terra.. 
- Ad un certo punto entra una signora con un cane... gli si avvicina, lo annusa un po', gli sale sopra e inizia a montarselo davanti a tutta la gente..
- Nooo.. non ci credo..
- Se l' è fatto proprio, alla fine era per terra completamente lavato..
- ...
- Che scena.. Incredibile.. Passa l'amaro, va'.. Vedi mica cani nei dintorni tu, ..no? 

venerdì 27 maggio 2011

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
C'è il cinico per definizione, il maniaco della lingua, l'introspettivo per eccellenza, quello perso in galassie lontane,quello fissato con l'attualità, con l'occhio sempre rivolto agli avvenimenti politici-economici-pop, il frustrato, il depresso, quello..
Milioni di persone nel mondo alla ricerca di qualcosa. Qualcosa che faccia evadere. Qualcosa che non ci porti dentro. Quell' intrattenimento giusto a non fermarsi mai. Che chi si ferma, si sa, è perduto. Si sa, si sa.

Fermate il mondo, voglio scendere.  Recitava qualcuno.

Così presi dalla smania, se non dall'ansia vera e propria o da un' ossessione. La vita perfetta.
Che il tempo fugge e non si torna fisicamente indietro, per cambiare strada.
O forse sì..

Si dicono un sacco di stronzate, nei blog.
Che in realtà, che noi esistiamo o meno, non ha nessuna importanza. Se non nello specifico contesto di funzione.


Sono quello che faccio. Ho il mio ruolo, la mia posizione, i miei interessi, la mia famiglia, le mie idee, i miei amici, il mio cane, il mio scooter. Mio,.. Mio, tutto mio..!


Che a rifletterci un attimo, si tratta sempre solo di quello. Il possesso. Il potere.

Questo mondo..questo mondo è sete di potere; e non c'è nient' altro.


Stanotte, come tante notti, non riesco a dormire. L' ansia, l'ossessione, il pensiero che non cede..
Quale comoda finestra sul carnevale umano, se non quella virtuale..?
Fumo ad oltranza e mi  massacro le tempie. Il botulino, come da premonizione, da copione, ha avuto l'effetto immaginato prima di conoscere. Paralisi.
E' sempre una questione di sfalsati livelli di coscienza. Ognuno ha la propria, di dimensione.
La propria lettura, il proprio filtro visibile ed invisibile. La propria scintilla, il proprio rapporto d'amore e odio con se stesso. Con margini diversi. Le cicatrici ci sono sempre. Quelle le hai in dotazione dal concepimento.

Siamo tutti vittime di un giudizio sommario. 

Che ci piaccia o no, c'è sempre un tribunale umano pronto ad eseguirci. Chi i genitori, chi il titolare, chi la moglie, chi l'amante, chi...
A chi una carezza, a chi la mannaia. Dipende che giri sei portato istintivamente a fare. Cosa ti capita.

Leggo un sacco di cose in rete. Vite di altri che parlano. Parlano, parlano..

Forse siamo noi. Siamo noi che facciamo accadere le cose.

venerdì 20 maggio 2011

Sai, ieri, per una piccola grazia divina sono riuscito a dormire un po' di più. Cosa che non succedeva da non so quanti mesi. In genere,come sai, il mio sonno è molto tormentato e il risveglio è una discreta tragedia. Quando riesco a dormire un po' di più, molte cose cambiano. Le risposte emotive, l'umore, la tranquillità, i pensieri, la stessa personalità. Pensa...ieri ho sentito meno la tua mancanza.. perchè quando le cose si tranquillizzano, le acque si placano un attimo, molte cose cambiano di prospettiva. E tu, tu sei sempre tu, ma ad un livello diverso. E la tua posizione rispetto alle cose, cambia. Un po' come gli oggetti di cui parlavi.
Poi succede che stai leggermente meglio e allora l'orario si allunga e non ti va molto di addormentarti. Perchè quella "piccola ritrovata sensazione di energia" te la vuoi godere e sfruttare fin che dura, che domani non si sa.
E domani è oggi, e il risveglio è stato tremendo. Doloroso. Molto doloroso. Maledette sigarette. Ed è lì, che torni nel tuo tormento, che nell'idea si forma una unica e sola immagine. Il dolore. Il dolore di non sapere come fare, di non riuscire a respirare. Di sentire il cervello ronzare e contorcersi su sé stesso. Il dolore di non poterti chiamare e sorridere, di non poter sentire la tua voce e avere un orgasmo ad ogni sillaba, il dolore di sapere che mi odi mentre ti amo e vorrei solo sentirmi libero di poterlo fare. Il dolore di sentirmi solo senza te, abbandonato davanti ai demoni e al mondo, dove pensavo non mi avresti mai lasciato solo.
Sai, se stessi meglio, probabilmente, riuscirei a lasciarti andare con un po' di serenità in più. Fiducioso che presto o tardi -più tardi che presto- tu capisca che per me sei ciò che di più bello e prezioso si possa incontrare in questa vita. E per me sarebbe il successo più grande. Se solo potessi vedere coi miei occhi, quanta meraviglia sei in un unica magnifica creazione. Capace di uccidere con il solo respiro.
Sicuramente ora starai pensando " cazzo, speriamo che stia meglio in fretta,così me lo tolgo di mezzo finalmente, 'sto parassita maniaco..".
Vedi, quello che credo è che, che si litighi o si vada perfettamente d'accordo, che non ci si capisca mai e ci si scanni o che ci si capisca e conosca senza neanche occupare gli stessi spazi fisici, solo su frequenze dell'anima, a distanza, quello che credo è che tutto ciò non sia in realtà la cosa più importante. Perchè i pensieri e le posizioni inevitabilmente cambiano ,anche e soprattutto contro il nostro volere. E mi sembra di poterlo affermare anche considerando gli eventi. Cambiano. Eppure,in fondo, resta tutto uguale, nella diversità.
Quindi tu te ne vai, io resto, io me ne vado, tu resti... in realtà ciò che conta per me, qui e ora, è che oggi tu mi manchi come tutti gli altri giorni, in maniera devastante. E che magari domani, se riuscirò per concessione di grazia a riposare un po' meglio, mi mancherai meno e sarò forse più tranquillo e rassegnato all'idea. Che mi accorgerò nuovamente che esiste un mondo, persone che vivono, persone che soffrono, colori, sfumature, inquietudini e monotonie, corse, rincorse, spasmi. Tante piccole cellule che continuano a muoversi vorticosamente e a correre alla rinfusa cercando non si sa neanche bene cosa. Forse solo di sviluppare la propria corsa, la propria esistenza, il semplice istinto di sopravvivenza o qualcosa di più.
 Ma ciò che conta, in fondo, è che io ti amo. E che nulla potrà mai cambiare questo. Nella mia intera esistenza.
Perchè non c'è niente, qui, in questa dimensione, che abbia neanche lontanamente un senso avvicinabile al tuo.
E non ti amo per come mi tratti, per quello che è successo, per tutto il sangue versato o per i baci rubati. Non ti amo per lo strazio di non riuscire a vivere quando ti sento dentro così forte che mi si torce il collo e che neanche dopo tante ore dal risveglio questa sensazione si plachi. Che ti voglia o che non ti voglia. Non ti amo per quello che è.
Ma per quello che sei. Per quella che sei. E non c'è niente che potrà mai scalfire fino in fondo questo mio sentire.
Potrò odiarti, potrai odiarmi, potrai ripudiarmi, potrò disturbarti, potrai disturbarmi. Ma è tutto fiato sprecato. Una guerra massacrante ed inutile. Proprio quella che ci ha visto e ci vede protagonisti.
E non mi importa molto se da questo mondo raggelante, io, ne uscirò vincente o a brandelli. Che siano allucinazioni o, peggio, scuse.
Saprò sempre che ho lottato nel sangue e che ho lottato nelle carezze, che io diventi pazzo e ostinato o saggio e fatalista. 
Che tutti gli Dei di ogni religione ed i Demoni mi posseggano,mi pervadano e mi conducano alla vita più atroce dove la morte è sollievo, o alla vita eterna e prolifica ad accogliere i frutti calati sulle nostre mani solo per consacrare il mistero della vita, io so.
Che ciò che di più incantevole e prezioso i miei occhi abbiano incontrato sei tu.
E che in questa certezza io vivrò in eterno. Cercandoti in ogni fiato. Una vita anche solo in un attimo.
Dovesse essere questa una inesorabile e feroce condanna al diniego e all'esilio dalla vita stessa.
In tutti i modi in cui questo mi sia stato possibile o mi si concederà, io ti amo.
Sei la meraviglia. Il mio stupore.
Amo Te. Sempre.
E nulla potrà cambiarlo mai. E nessuno, nessuno, potrà portarmelo mai via.
Grazie a te, ai tuoi Genitori e a Dio o chi per Lui della tua pura, semplice e magnifica esistenza.
Per la tua totale, incantevole e disarmante bellezza. Che ho avuto l' onore di incontrare , l'estremo piacere di vivere e che accompagnerà ogni momento il mio rimpianto e la mia nostalgia.
Ti amo. Al di là del tempo e dello spazio. Degli stupidi tranelli.
Vivo solo per poter rincontrare ancora i tuoi splendidi, penetranti occhi. E per poter appena sfiorare la tua pelle.
Sei Inferno e Paradiso. In Te mi perdo, nasco e muoio. Sei il Senso. 
Il mio Inizio, la mia Fine.
L' Unica.
Unico Mio Desiderio.